A causa della complessità dei substrati sottostanti l’ablazione transcatetere della tachicardia ventricolare nei pazienti con cardiomiopatia dilatativa non-ischemica presenta delle difficoltà.
L’obiettivo di uno studio è stato quello di determinare i risultati a lungo termine dell’ablazione transcatetere endocardica ed epicardica adiuvante nella cardiomiopatia dilatativa non-ischemica.
Sono stati esaminati 282 pazienti consecutivi ( età 59 ± 15 anni, 80% maschi ) con cardiomiopatia dilatativa non-ischemica sottoposti ad ablazione transcatetere.
L’ablazione epicardica adiuvante è stata eseguita per la tachicardia ventricolare ricorrente o l’inducibilità persistente dopo l'ablazione solo endocardica.
L'ablazione epicardica è stata eseguita in 90 ( 32% ) pazienti.
Prima dell’ablazione, i pazienti avevano fallito il trattamento di 2 farmaci antiaritmici ( valore mediano ), tra cui Amiodarone ( Cordarone ), in 166 ( 59% ) pazienti.
Il follow-up mediano dopo l'ultima procedura è stato di 48 ( 19-67 ) mesi.
Nel complesso, la sopravvivenza libera da tachicardia ventricolare è stata del 69% a 60 mesi di follow-up.
La sopravvivenza libera da trapianto è stata del 76% e del 68%, rispettivamente, a 60 e 120 mesi di follow-up.
Tra i 58 ( 21% ) pazienti con recidiva di tachicardia ventricolare, l'ablazione transcatetere è risultata ancora associata a una significativa riduzione del carico di tachicardia ventricolare, con 31 ( 53% ) pazienti che avevano solo isolati episodi di tachicardia ventricolare ( 1-3 ) a 12 (4-35 ) mesi dopo la procedura.
All'ultimo follow-up, 128 ( 45% ) pazienti stavano assumendo solo beta-bloccanti o nessun trattamento, 41 ( 15% ) erano in trattamento con Sotalolo ( Sotalex) o farmaci antiaritmici di classe I, e 62 ( 22% ) stavano assumendo Amiodarone.
In conclusione, nei pazienti con cardiomiopatia dilatativa non-ischemica e tachicardia ventricolare, l’ablazione transcatetere endocardica ed epicardica adiuvante è efficace nel raggiungere la libertà a lungo termine da tachicardia ventricolare nel 69% dei casi, con un sostanziale miglioramento del carico di tachicardia ventricolare in molti dei restanti pazienti. ( Xagena2016 )
Muser D et al, Circ Arrhythm Electrophysiol 2016; 9 (10). pii: e004328
Cardio2016